Il Museo del Bijou di Casalmaggiore, Cremona, accoglie, dal 19 marzo al 29 maggio 2016, una nuova mostra sulla grande bigiotteria italiana curata dalla storica e critica del gioiello Bianca Cappello. La mostra “Indossare la Bellezza. La grande bigiotteria italiana” presenta una selezione che conta oltre 100 bijoux italiani, la maggior parte dei quali inediti. Bijoux ideati e realizzati in Italia dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri provenienti da prestigiose collezioni private, enti pubblici, archivi e musei aziendali. Una sorprendente esposizione dove l’arte, la sapienza artigianale, il design e l’inventiva nella ricerca dei materiali non preziosi tipici della tradizione regionale italiana (tra cui il vetro di Murano, il corallo di Torre del Greco, la paglia di Firenze, il micro mosaico romano) testimoniano il susseguirsi delle mode e degli eventi storici italiani negli oltre 150 anni di unità nazionale. Si potranno ammirare, tra gli altri, il sautoir decò con perle millefiori di Ercole Moretti, le spille inzio secolo dei Fratelli Traversari, i girocolli firmati Moschino, Armani e Ugo Correani, i bijoux di Bozart per Tita Rossi alta moda, quelli di Luciana de Reutern e Coppola e Toppo per Ken Scott e gli splendidi bijoux di Pellini che, da Emma Caimi a Donatella, è oggi alla terza generazione di una gloriosa stirpe di bigiottieri milanesi. E ancora in mostra le creazioni di Giuliano Fratti, uno dei più importanti bigiottieri italiani insieme agli ornamenti per il corpo firmati Bijoux Cascio, Sharra Pagano, Angela Caputi, Carlo Zini, Unger, Ornella Bijoux, De Liguoro, Artigiana Fiorentina Bigiotteria, Sorelle Sent. Una sezione a parte è dedicata ai bijoux pezzi unici realizzati da Corbella negli anni ’30 per il Teatro la Scala di Milano.
“Parlare di bigiotteria italiana significa raccontare la storia delle abitudini e dei costumi di un popolo che, costituitosi in tempi abbastanza recenti in unità nazionale, si è costantemente adoperato per evolvere la moltitudine di caratteristiche estetiche e formali delle tradizioni locali che lo compongono per creare un codice condiviso e identificativo sotto l’egida della Bellezza”. Bianca Cappello
Redazione