MARNI FW 2020-21: il tunnel verso l’immaginario di Risso

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Il fatto che, sotto la guida di Francesco Risso, Marni sia diventato un brand fuori da ogni regola stilistica e concettuale non è una novità: possiamo trovare conferma di tale affermazione nella presentazione della collezione menswear FW 2020-21 e precisamente alla fine di un tunnel, formato da neon color bluastro, che ci porta in uno spazio vuoto e freddo che fa da contenitore a personaggi immobili, fermi e a prima vista disorientati.

Ci si aspetta da subito che non sia il classico show da passerella, ma qualcosa con un aspetto un po’ più teatrale e con un accenno spettrale; infatti, lo stesso designer dice di aver «pensato al racconto ‘La maschera della morte rossa’ di Edgar Allan Poe e al suo protagonista, il principe Prospero, che indice un ballo in maschera».

Anche se alla lontana e con una vena di maggiore modernismo, questo pensiero viene rappresentato dal direttore creativo che mette in scena un ballo su note techno, tramutandolo in una sorta di rave party con accenni moda che si evidenziano sui modelli che rendono l’atmosfera dapprima lenta e apatica per poi giungere a un susseguirsi spasmodico che dimostra la frenesia che Risso ha voluto comunicare.
Tra il districarsi dei modelli, si notano subito forme over, dalle camicie ai capotti ai pantaloni declinati in varie cromie, mentre maglioni destrutturati e frammentati si pongono in contrasto con pantaloni in pelle e stivali al ginocchio.

Il risultato è una mescolanza di stili e di idee che a primo impatto non fanno molta gola, ma che in realtà trovano una perfetta armonia tra loro e creano un aspetto interessante e accattivante per l’occhio.
La varietà di colori caratterizza i completi dallo stampo sartoriale – ma con linee decisamente più nuove e più legate ai trend – così come le maxi bag a tracolla – che vengono portate sopra un abito con giacca lunga al ginocchio e dalla texture insolita: tutto ciò sottolinea un grande agglomerato di stili, colori e trend che gioca a favore di quest’aspetto rave che Risso ha voluto trasmettere, una sorta di “manifesto” verso il mondo odierno e un accenno rivoluzionario della moda attuale.

La poetica che Risso ha utilizzato per lo show e la collezione fa riflettere su ciò che sta avvenendo all’interno del mondo moda, sul cambiamento in campo di stili e di idee; se questo concetto viene espresso attraverso una rappresentazione rave dai tratti romantici può essere davvero un buon modo per poter comunicare un cambiamento.

Luca De Stefano
Studente del corso Fashion Styling & Communication