Fendi Couture 2021: un’ode alla poetica di Virginia Woolf

da | STYLE

“La maison romana si affida alla cultura British del nuovo direttore artistico Kim Jones”

L’Haute Couture spring\summer 2021 è stata capace di trasmettere cultura ed eleganza nonostante il formato tutto digitale. La sfilata di Fendi Couture sembra scorrere come le pagine del romanzo “Orlando” di Virginia Woolf, in un viaggio senza tempo che unisce ironia, estro, creatività e fantasia. Gli abiti evidenziano lo stile vittoriano, complice l’uso di tessuti come i broccati, il velluto, la seta e le passamanerie, utilizzati tra l’altro in accessori quali le cloche. Diversi sono i dettagli della collezione che prendono ispirazione dalle venature dei blocchi di marmo di Carrara, materiale utilizzato dal Bernini per le sue magnifiche creazioni, dalle cromie ai drappeggi.

Kim Jones, direttore artistico di Fendi, ha avuto l’abilità di modellare la seta e avere come risultato un perfetto abito scultoreo, come quello indossato da Naomi Campbell. Lila Moss indossava un lungo vestito bianco ricoperto da una cascata di perline, un chiaro richiamo al romanzo “Orlando”: La felicità è avere un filo a cui appendere le cose, filo che immerso nel tesoro di un’onda, tornerebbe alla superficie ricoperto di perle.

 


Tutto segnala una forte componente avanguardista, dai giochi di luce, alle trasparenze e soprattutto ai tessuti hi-tech. Le modelle rispecchiano la tendenza wet look e sono adornate da pettinini in vetro veneziano firmati Delfina Delettrez Fendi. Ognuna di loro, una volta in passerella, entra in una stanza ricoperta da pareti trasparenti. Questo filone riprende una tematica cara alla Woolf, secondo la quale ogni donna indipendente che abbraccia la scrittura deve avere una stanza propria e differente rispetto a quella dove si svolgono le classiche mansioni domestiche. In ognuna di queste camere si possono scorgere elementi che rimandano alla vita di Jones nella sua cittadina inglese, nella campagna del Sussex, vicino alla casa della scrittrice.

Nell’emblematico labirinto creato dall’art director si possono notare librerie che richiamano quelle antiche, ricolme di volumi. Anche la campagna del Sussex è in passerella, i banchi di muschio riempiono alcune delle stanze. Lo sguardo passa da una camera all’ altra grazie alla trasparenza delle pareti, guidato dalle parole della Woolf: “A me piace passare dall’una all’ altra stanza illuminata; tale è per me il mio cervello, stanze illuminate; e le passeggiate nei campi sono i corridoi …”.

 

Il defilé procede poi con un alternarsi di abiti indossati da donne e da uomini per sottolineare la figura androgina di Orlando. L’ambiguità dei sessi smonta quei canoni classici a cui si è abituati, a conferma di come sia i ruoli maschili che quelli femminili sono sempre stati imposti dalle varie correnti e culture dominanti. Il Bloomsbury group composto da donne audaci, creative, indipendenti, libere e sensibili all’arte ha un’analogia con la Maison Fendi, la casa di moda italiana è sempre stata tutta al femminile, un matriarcato di quattro generazioni, oggi diretto da Silvia Venturini Fendi.

Kim Jones è stato in grado di proiettare in passerella il valore della famiglia, facendo sfilare anche le figlie di Silvia Fendi: Leonetta Luciano Fendi e Delfina Delettrez Fendi. Entrambe simbolo della famiglia e sigillo della maison romana: la doppia F.

 

Cristina Terlizzi
Studentessa del Master di Fashion Brand Management di Accademia Del Lusso