Chanel 2.55: ” Il sogno di ogni generazione “

da | STYLE

Gabrielle Bonheur Chanel, in arte Coco Chanel era una couturiere francese che riuscì a fondare il suo impero sul celebre marchio che porta il suo nome, “Chanel”.
Il brand prende vita in Francia, in una Parigi del 1909 con sede a Neuilly-sur-Seine.
Coco Chanel fin da subito ha espresso la propria idea stilistica attraverso le sue borse, tra cui, la più iconica e significativa : “ Chanel 2.55”.

Tale borsa è il risultato di una ricerca che mescola la comodità della quotidianità con la sua personalissima concezione di moda. L’ideazione di questa borsa ha origine negli anni 20, in un periodo strettamente maschilista, dove solo gli uomini, specialmente militari, portavano borse a tracolla.

Tuttavia lo spirito di intraprendenza e ribellione verso la moda maschilista del tempo, ha spinto Mademoiselle Chanel a prendere spunto dalle proprie esigenze quotidiane.
Infatti la donna doveva portare la borsa a mano; ciò risultava scomodo e da qui le nacque l’idea di far passare una cinghia nei manici della borsa e di portarla a “tracolla”.
L’idea della borsa le venne nel 1929, quando Chanel creò la sua prima versione ispirata alla bisaccia dei militari, ma facendo trapelare lo charme femminile.
Il primo prototipo di borsa a tracolla era realizzato in jersey nero o blu scuro e fodere in gros-grain. Erano presenti due patte: la patta più piccola serviva per tenere al sicuro i tre scomparti, di cui quello centrale ideato per riporre il rossetto; la patta più grande serviva per chiudere la borsa e nascondere una tasca dove si potevano mettere biglietti e soldi.

L’interno della borsa era in pelle di vitellone per mantenere la forma all’interno.
Il colore era bordeaux, in memoria della colorazione delle divise dell’orfanotrofio dove trascorse la sua infanzia.
Le tasche vennero studiate nei minimi particolari e ad ognuna venne dato un nome: la tasca separata con la chiusura nella parte superiore si chiama “Pocket value”, realizzata per evitare che si vedesse il contenuto nel caso la borsa venisse aperta; la tasca esterna, sul retro, prende il nome di “Poche sourir”, ispirata dal sorriso della Gioconda.

Vi è poi una tasca interiore e anche una tasca segreta. Successivamente, vennero aggiunti due fori per far passare la catena della tracolla e venne ideata la versione giornaliera realizzata in cuoio, con una struttura ispirata ai giubbotti dei garzoni di scuderia.
Viene concepita l’idea della borsa in cuoio matelassé, caratterizzato da trapuntature a rombi, che ha contribuito a fornire una identità della borsa salda nel tempo.
Il disegno della trapunta a rombi, variabile a seconda della dimensione della borsa, è ispirato alle giacche dei fantini e dai cuscini che Chanel aveva nel suo appartamento.

Il marchio distintivo della borsa divenne proprio la sua superficie matelassé, ed è proprio per questo motivo che venne ideata una macchina chiamata “ganasce” che
permetteva questa cucitura. Questa versione presentata nel febbraio del 1955 ebbe un esito positivo, quando diventò un’icona, e da qui nasce il suo nome “2.55”.
Oggi il design della “Chanel” segue quella stessa visione dettata da Mademoiselle Coco nel 1955.

Un’idea così rivoluzionaria, alternativa e femminista non è potuta passare inosservata neanche col passare degli anni, tanto che “Chanel 2.55” è diventata un desiderio amato da tutte le generazioni dalle più grandi alle più piccole.

Anna Ausilia Fiore
Studentessa di Accademia Del Lusso