La pratica del trucco, derivante dal termine francese “trouque”, che significa inganno, è stata esercitata fin dall’antichità, sia dagli uomini che dalle donne, spinti da motivazioni di guerra, religione, società e bellezza.
ANTICO EGITTO
Gli antichi egizi sono i primi creatori di una linea cosmetica. Il make-up ha per loro una funzione religiosa, in quanto credono che la bellezza sia gradita agli Dei e che il trucco protegga dal male.
Sia gli uomini che le donne utilizzano prodotti per la cura del viso e per il contorno degli occhi. La pelle del viso viene schiarita con un composto cremoso, derivato dalla biacca (bianco di piombo).
Sugli occhi viene applicata con un bastoncino una polvere di colore nero chiamata kohl, per rendere la forma dell’occhio allungata, considerata attraente.
La base per il make-up è un cosmetico, ma anche un repellente per insetti e mosche. I cosmetici più raffinati, destinati ai faraoni, provengono dal delta del fiume Nilo e sono conservati in vasetti di vetro, decorati con pietre colorate.
ANTICA GRECIA
Nella Grecia classica si esalta il concetto di bellezza, e una pelle bella, liscia e profumata è considerata
necessaria per essere attraenti. L’olio d’oliva è il primo ingrediente per la creazione dei cosmetici, per le sue proprietà nutritive ed elasticizzanti. Il colore bianco è simbolo di purezza e virtù; per questo l’incarnato femminile viene mantenuto chiaro, grazie all’uso della biacca e del gesso. L’utilizzo prolungato di queste sostanze velenose provoca la morte.
ANTICA ROMA
Dopo la conquista della Grecia anche i romani imparano a curare il loro aspetto fisico e ad utilizzare il make-up.
Vengono pubblicati dei manuali di bellezza, che contengono consigli sui prodotti da usare per nascondere le imperfezioni della pelle, per dare colore al viso e alle labbra, per scurire le ciglia e le sopracciglia.Per una carnagione chiara, viene applicata sul viso una creta speciale. Alcuni principi attivi dei cosmetici sono testicoli di toro, feci di coccodrillo e api affogate nel miele. I cosmetici vengono preparati freschi da schiave specializzate, chiamate “cosmetae” (le prime estetiste).
IL MEDIOEVO
In questo periodo la chiesa condanna le pratiche estetiche per evitare la dannazione eterna, quindi si perde l’uso della cura del corpo e del make-up. Viene scritto il primo trattato di cosmetica della storia, nel quale si trovano rimedi per curare le malattie della pelle, per nascondere le rughe, per rimuovere i gonfiori dal viso. L’incarnato deve avere un colore bianco o opaco, per ottenere un effetto il più naturale possibile. Le donne che utilizzano colori più accesi vengono additate come prostitute.
RINASCIMENTO
Il Rinascimento è un periodo luminoso per l’arte e di conseguenza per il make-up. In questo periodo il trucco ha un forte sviluppo, tanto da arrivare alla prima vendita di trousse. Scompare la concezione di donna acqua e sapone, e guancia e labbra vengono colorate di rosso, in contrasto con la carnagione bianca, ottenuta grazie alla biacca e alla polvere di gesso. Le donne riprendono anche a truccarsi il contorno degli occhi con il bistro (kohl).
IL PERIODO VITTORIANO
(1837- 1907)
L’epoca vittoriana vede l’abbandono del make-up, associato a prostitute e attrici. Vengono usati il piombo e l’arsenico per rendere la pelle diafana. L’esposizione al sole è vietata, in quanto la pelle abbronzata è tipica delle persone umili, che lavorano all’aria aperta. Al contrario il pallore è sinonimo di eleganza e nobiltà. I prodotti di bellezza sono costituiti da ingredienti naturali, come miele, tuorlo d’uovo e rose.
LA SECONDA METÀ DELL’800
Lo sviluppo della chimica permette la produzione per la prima volta su scala industriale di ombretti e rossetti,
realizzati con polveri di piombo e solfuro di mercurio, che si riveleranno in seguito altamente tossici.
1900
Il make-up conosciuto oggi nasce con la prima guerra mondiale. In questo periodo marchi come Max Factor, L’Oréal e Elizabeth Arden contribuiscono all’utilizzo del trucco, non solo per correggere eventuali difetti, ma anche per il piacere personale. Negli anni ‘20 mademoiselle Chanel lancia la moda dell’abbronzatura e si diffonde l’idea che un colorito naturale sia simbolo di salute. Nascono così i fondotinta moderni, che donano colore invece di nasconderlo.
Negli anni ‘50 la donna deve essere moglie e madre perfetta. La perfezione riguarda anche la pelle e l’incarnato uniforme, bianco d’inverno e dorato d’estate. Gli anni ‘60 e soprattutto gli anni ‘70 portano all’emancipazione femminile e iniziano a diffondersi prodotti veloci da stendere e semplici da applicare, adatti al nuovo stile di vita della donna, che lavora fuori casa.
Passando attraverso il trucco pesante degli anni ‘80 e il minimalismo degli anni ‘90, si entra nel nuovo millennio, nel quale il mondo del make-up è influenzato da quello dello skin care, con la ricerca di materie prime naturali, che non danneggino la pelle. Ciò che rimane nei secoli, è la costante ricerca della bellezza, anche attraverso il trucco.
Charlotte Höhn
Studentessa del corso di Fashion Styling & Communication di Accademia Del Lusso