Quando la moda incontra il design

da | STYLE

“La moda è come l’architettura, è tutta una questione di proporzioni” Coco Chanel

Nella moda, così come nel design e nell’architettura è una questione di equilibrio e proporzioni. Entrambe riescono a trasmettere sensazioni ed emozioni ma soprattutto riescono a far trasparire particolari significativi del contesto storico e culturale nel quale si sviluppano.

Vi sono vari modi per far dialogare la moda e il design: designer come Roberto Capucci creano abiti che sembrano delle vere e proprie sculture e altri che invece avviano collaborazioni con architetti famosi, come Renzo Piano che nel 2015, insieme a Max Mara ha creato la Whitney bag in occasione dell’apertura della nuova sede del Whitney Museum of American Art nel Meatpacking District di New York. Il design di questa borsa richiama direttamente l’aspetto della facciata del Whitney Museum. La Whitney Bag è parte della collezione permanente del museo del Fashion Institute of Technology di New York.

L’espressività non la si trova solo nelle collezioni, basti pensare ad alcune grandiose scenografie messe in atto durante le sfilate, un esempio? La sfilata di Louis Vuitton del 2020 a Parigi; qui il direttore artistico Virgil Abloh citando René Magritte ha ricreato una vera e propria sartoria sospesa nel cielo, richiamando la corrente artistica del surrealismo.

Un altro esempio è la sfilata di Chanel primavera estate 2020; in questo caso non è stata creata una scenografia ma è proprio l’architettura dei palazzi parigini a fare da sfondo alle modelle che sfilano sul tetto del palazzo.
Come poter esprimere la propria identità se non attraverso le boutiques? È anche grazie ai loro negozi che i Luxury Brands riescono a catturare l’attenzione e affermare la propria immagine.

Dolce & Gabbana, per esempio ha creato una boutique dal design barocco ed esagerato, il negozio sembra un vero tempio romano fatto di marmo decorato da mosaici e affreschi. É stato progettato in collaborazione con l’architetto Eric Carlson.
Del tutto diverso è il negozio di Aspesi. Lo studio di architettura di Rodolfo Dordoni e Luca Zaniboni, ha lavorato sulla trasformazione di un vecchio istituto bancario. Restando fedele all’identità del brand la boutique gioca su linee sobrie ed eleganti.
Il negozio in questione è finto e sorge nel mezzo del deserto del Texas a circa 60 km dalla città di Marfa. É una vera e propria installazione artistica, costruita seguendo le linee del brand e concepita per deteriorarsi naturalmente nel corso del tempo.

Lo store di Dior a Seoul, in Corea del Sud, è un edificio decisamente imponente. É costruito su una struttura a forma di vela, in vetro resina e fibra di vetro. All’interno, una scala guida i clienti fino all’ultimo piano, dove si trova il Café Dior.

Rebecca Allesina
Studentessa del corso di Fashion Design di Accademia Del Lusso