La sfilata di Accademia del Lusso all’ex Palazzo del Ghiaccio di Milano, vissuta nel backstage. Ecco “STAR+T” visto dalle giovani stylist che hanno contribuito a realizzare i modelli visti in passerella.
Siamo andati a dare un’occhiata dietro le quinte di ‘STAR+T’: la sfilata di Accademia del Lusso all’ex Palazzo del Ghiaccio di Milano. Scopriamo così, attraverso le parole di chi ha contribuoto a realizzarlo, il concept di quest’anno. Che si propone di tradurre il mondo dello sportswear in un’estetica elegante, rivisitando i capi d’abbigliamento in chiave haute couture. Un progetto molto speciale per gli studenti «importante per mettere in pratica le competenze acquisite in questi anni di studio» dice Sofia Fornasiero, studentessa all’ultimo anno di design.
L’istituto infatti assegna il tema nel mese di dicembre e il numero di outfit è deciso in base alle proposte presentate dai ragazzi. Ognuno parte da un’ispirazione personale: «Per ideare i miei abiti sono partita da forme di architettura e le ho trasformate in idee creative» racconta Sofia. Gli abiti raccontano la sua personalità e visione, i tagli street sono accostati ad elementi più lineari, in un mix and match tra epoche differenti.
Le creazioni sono completate e arricchite dal lavoro dagli stylist e noi, per comprenderene il ruolo all’interno del fashion show, abbiamo parlato con Francesca Ferrari. Studentessa del terzo anno del corso di Fashion Stylist & Communication, è prossima alla laurea. E ha collaborato nella realizzazione di borse e gioielli, smontando e rimontando i materiali a disposizione. Con il suo team, si è occupata dei look in senso più ampio, coordinando casting e fitting dei modelli selezionati.
Francesca ci spiega che «gli accessori sono stati scelti in modo tale da valorizzare le creazioni dei nostri colleghi, risaltandone le forme». Il modo in cui si esprime, rende l’idea di una cooperazione stimolante, «…ricca di impegno ed emozioni, canalizzate per un’obiettivo comune». Le sue parole confermano quanto la sfilata sia stata un’opportunità per crescere e formarsi in senso pratico. Con lo scopo sopratutto di vivere in prima persona il lavoro svolto dietro le quinte.