The Idol, la nuova serie prodotta da HBO, ha debuttato sul piccolo schermo all’inizio di questa settimana. La possiamo vedere su Sky, ed è in palinsensto come una delle nuove serie di culto assolutamente da vedere. Dopo la premiere a Cannes era stata definita dalla critica disastrosa, ma è davvero così malvagia? Abbiamo seguito l’episodio di esordio: ecco cosa ne pensa AdlMag.
La serie di Sam Levinson (Euphoria) al suo debutto ha diviso il pubblico. Da una parte chi sostiene di trovarsi davanti alla prossima serie cult, dall’altra chi la trova inutilmente cringe e (non troppo) velatamente patriarcale. Fin dall’epoca delle riprese, The Idol è stata una serie controversa e bersaglio di polemiche per il suo tratto estetico e per via delle dichiarazioni di Abel Tesfaye, aka The Weeknd. Che oltre a recitare è anche co-autore dello show HBO.
Giudicare dal solo pilot è sbagliato, una cosa è però vera: il primo episodio lascia disorientati. Dà l’impressione di star guardando qualcosa di per niente innovativo ma anzi a tratti disturbante. Un infelice quadretto da 75 milioni con protagonista “la malattia mentale che è sexy”. E nonostante questo si è curiosi di sapere dove si voglia andare a parare. Non è forse questo il compito dei prodotti d’intrattenimento: lasciare nello spettatore quel je ne sais quoi?
La serie, come dichiarato dalla stessa HBO, ha al centro della trama “un guru di auto-aiuto, e leader di una setta moderna (The Weeknd), che sviluppa un rapporto complicato con una famosa pop idol (Lily-Rose Depp) che sta compiendo la sua scalata verso il successo”. Scalata che, a quanto pare, è legata alla sottomissione sessuale. La serie viene infatti definita da Rolling Stone come “disgustosamente fuori dai binari” in un articolo intitolato «The Idol: come il prossimo “Euphoria” della HBO è diventato “Torture Porn”».
Jocelyn, la protagonista interpretata da Lily Rose Depp, è una giovane artista tormentata – reduce da un esaurimento nervoso dopo la morte della madre – e smaccatamente provocante. Levinson ha definito il suo personaggio come “l’immagine dell’impatto della pornografia sui più giovani“.
È una selvaggia, come stesso lei canta, che dà più l’impressione di aver un estremo bisogno di attenzioni piuttosto che di essere un simbolo di potere (alle donne). Quello che sorprende davvero è Lily-Rose, classe ’99 e figlia di Vanessa Paradise e Johnny Depp. Al suo esordio sul piccolo schermo dà prova, già dalla primissima scena, non solo di bellezza ma di bravura, dedizione e impegno. È lei il vero motivo per cui guardare la serie. Ai più attenti poi non saranno sfuggiti gli occhiali indossati dalla stessa, spesso per nascondere sentimenti (e lacrime). L’ex musa di Karl Lagerfeld pare non abbia interrotto neanche per la produzione il sodalizio con la maison francese, della quale è volto ormai da anni, indossando montature che non sono altri che Chanel.
Solo gli ascolti delle prossime settimane sapranno dirci se la serie sarà davvero un cult o finirà nel dimenticatoio. Intanto l’appuntamento è il lunedì sera per le prossime quattro settimane. Solo su Sky e in streaming su Now.