Molto più che abiti: da Schiaparelli sfilano idee, concetti. Una collezione di abiti impossibili, dice Rosberry, dove per impossibile si intende straordinario.
Ad aprire la settimana dell’alta moda Parigina è Schiaparelli con la sua Haute Couture che promette un mondo fatto di sogni. Ancora una volta Rosberry porta Schiaparelli in un viaggio surreale, in giro per il mondo, all’insegna della scoperta.
Il viaggio parte da una mela, di cui è composto l’invito, da sempre frutto simbolo di discordia e disordini. Sarà quindi da un errore che parte il viaggio del couturier, una cacciata da un qualche paradiso terrestre a noi sconosciuto. Di conscio c’è, però, lo scopo di questo viaggio: riscoprire l’uomo. In un’epoca fatta di tecnologia e intelligenze artificiali Daniel Rosberry vuole omaggiare la creatività umana e per farlo ritorna alle origini, all’essenza. E quale miglior meta se non i villaggi tribali, laddove l’animo umano è quanto di più puro possibile, vergine di qualunque contatto con la civiltà post-moderna.

Ed è così, allora, che in passerella Schiaparelli porta in scena suggestioni che arrivano da tutto il mondo. I costumi tipici delle tribù riaffiorano come la quinta essenza dell’eleganza contemporanea sulla passerella della maison. A sfilare un esotismo sfrenato fatto di riferimenti ad un mondo lontano. Piume, pellicce e monili che ricordano gli amuleti degli sciamani compongono una collezione che si promette di rivedere il guardaroba femminile in chiave straordinaria. Una ricerca del bello che passa per l’inusuale, lo strano è questo il percorso che Daniel Rosberry sta portando da maison Schiaparelli negli ultimi anni.

In una forma di rispetto, quasi religioso, per l’heritage di casa Schiaparelli il direttore creativo intitola la collezione “And the artists”. Il viaggio attorno al mondo passa anche per le innumerevoli suggestioni artistiche a cui la fondatrice Elsa era molto legata e che anche nell’estetica Schiaparelli by Daniel Rosberry non possono certo venir meno. Abiti, borse e scapre sono influenzati dall’arte dei grandi del surrealismo del secolo scorso. Loro che hanno immaginato un mondo capovolto, oggi, sono parte dello stravolgimento dell’armadio femminile messo in atto da Rosberry. Così in passerella sfilano forme e colori che ricordano Matisse e Miro fino ad arrivare ad un, quasi commovente, omaggio alle albe surrealiste di Salvador Dalì grande amico di colei che ha stravolto il concetto stesso di moda.

La classica palette neutra, costituita da bianco nero e oro, delle ultime collezioni di Schiaparelli viene contaminata del blu per un sofisticato ricordo di Yevs Klein. Gli splendidi ed eleganti corpi delle modelle si tingono di un intenso blu che ricorda, per certi versi, anche i riti propiziatori delle tribù a cui si sipira la collezione.

Se la moda deve regalare visione e sogno allora è Daniel Rosberry a custodirne il segreto. Ogni collezione è un viaggio fatto soprattutto di cultura, o meglio di culture che arrivano da tutto il mondo. Schiaparelli è simbolo di come la moda sia quanto di meno effimero e superficiale possa esserci. Un mondo fatto di suggestioni che, in assenza di cultura, rimangono abiti meravigliosi fini a se stessi.




foto: Vogue.com