Che sia benedetto quel maledetto caschetto biondo! Quel caschetto a cui tutti dovrebbero dire grazie. Sì, stiamo proprio parlando di lei: l’unica ed inimitabile Raffaella Carrà. Lei che a suon di ballo ballo e tuca tuca ha rivoluzionato il modo della donna di stare in televisione e non solo.
La chiamano Raffa nel film su di lei che uscirà il 6 luglio nelle sale italiane , ma, per il pubblico italiano, sarà sempre l’intramontabile Carrà. Un’icona senza tempo: tanto inarrivabile quanto vicina che passava da scintillanti abiti da diva a rigorosi completi da signora della porta accanto. Simbolo, per eccellenza, di uno stile intramontabile Raffaella Pelloni, in arte Raffaella Carrà, ha veramente lasciato un segno indelebile nella cultura pop contemporanea. Dopo una vita passata a fare tanto rumore ci ha tristemente lasciato, il 5 luglio 2021, in rigoroso silenzio. Un’uscita di scena senza precedenti che ha confermato ciò che Raffaella sapeva fare meglio: stupire.

Al centro di tutte le più grandi polemiche del secolo sorso Raffaella è stata una vera pioniera di libertà. Testimone di un mondo che stava cambiando e che lei stessa ha tentato di modernizzare con successo. “A far l’amore comincia tu” cantava nel 1977 portando per la prima volta il tema del sesso libero in tv essendo, per giunta, una donna. La vera rivoluzione di Raffaella è stata, però, quella della leggerezza. La capacità di parlare di temi rivoluzionari accompagnata dalla leggiadria e la spensieratezza delle sue coreografie. Simbolo, per eccellenza, di questa “rivoluzione pop” è stato il tuca tuca con Enzo Paolo Turchi. Il singolo, presentato da Raffaella nel 1971, desta subito lo sdegno dei più conservatori. Eliminato persino dalle classifiche, il pezzo icona, tornerà a splendere solo grazie ad Alberto Sordi a cui “nessuno diceva di no”.

Simbolo di una sessualità libera e urlata, ma con estrema raffinatezza e grazia, Raffaella sarà anche una delle prime a parlare di amore in tutte le sue forme diventando un’icona LGBTQ+. Nel 1978 la Raffa, avvolta da uno splendido abito magenta con disegnato un colibrì, canterà “Luca“. La storia di un ragazzo dai capelli d’oro a cui voleva un bene da morire, ma che un giorno scappa con un vagabondo e che non rivedrà proprio più. Ma chi è questo Luca? Raffaella sta parlando proprio di Lui: Luca Sabatelli, il costumista delle dive. Colui che l’ha resa un’indiscussa icona di stile.

“Io mi vestivo così, pantaloni e top corto, senza nessun secondo fine. Ma evidentemente, senza rendermene conto, stavo rompendo gli schemi”. Questa è la naturalezza con cui Raffaella Carrà ha realmente cambiato il concetto di donna in tv. Vestendosi semplicemente come nella sua vita reale Raffaella ha permesso alle donne di mostrare l’ombelico sul piccolo schermo perchè “tanto al mare già lo facevano tutte e nessuno ne era scandalizzato”. Luca Sabatelli ha creato per lei un’immagine senza tempo, sempre attuale e coerente. Lo stile di Raffaella Carrà è stato definito da Vogue Spagna: “visionario e di trasgressione controllata” perchè è stata, in effetti, la moderazione la chiave del successo della showgirl. La semplicità con cui Raffaella passava da abiti da sera scintillanti a sconvolgenti body da spettacolo passando per elegantissimi tailleur con cui rispondeva al telefono di “Pronto Raffella” era qualcosa di unico.

Indiscussa icona dello stile camp la Raffa nazionale è stata anche citata all’Anna Wintour Costume Center, ala del Metropolitan Museum of Art, durante la mostra della primavera 2019 di Alessandro Michele. Ma cosa è stato a renderla un’immagine indelebile nella mente di tutti noi? Non c’è dubbio: l’intramontabile caschetto biondo. Opera di Celeste Vergottini quel maledetto caschetto biondo ha fatto girare la testa a chiunque. Talvolta geometrico, altre più morbido, ma sempre coerente perchè “La mia teoria è che devi essere riconoscibile ma nello stesso tempo devi cambiare e rinnovarti poco a poco”. Quel taglio è diventato un marchio di fabbrica e tutte le ragazze hanno tentato di copiarlo, ma nessuna è mai stata come lei!

Raffaella è l’esempio di come la cultura pop possa realmente influenzare la vita delle persone perchè il mondo cambia solo attraverso le vere rivoluzioni: quelle di tutti e non solo dell’elitè.

Foto: Amica.it