Non solo Greta Gerwig! All’alba della première mondiale che anticipa l’uscita di Barbie nelle sale, qui su ADLMag vogliamo proporvi qualche altro titolo che ha fatto parlare di sé negli ultimi anni. E ovviamente con una regia tutta al femminile.
Potremmo parlarvi di Lady Bird (2017) o Piccole Donne (2019), gli ultimi film campioni di incassi che hanno vantato la regia della Gerwig. Ma è bello cambiare! E ce ne sono davvero tante di registe con una visione ben definita che vale la pena raccontare.
American Psycho (2000) di Mary Harron, Lost in Translation (2003) e Marie Antoinette (2006) di Sofia Coppola. I titoli imponenti nel panorama cinematografico che vantano una regia al femminile sono innumerevoli e non è facile fare una piccola lista. Motivo per cui ne abbiamo già citato qualcuno tra le righe… Ma eccone cinque: un thriller, un drammatico, una storia vera, un Cinecomics e un prodotto tutto italiano! Che potete facilmente trovare online (o potrete presto).
1. We need to talk about Kevin (2011)
Distribuito in Italia come “…e ora parliamo di Kevin”, è il film perfetto per chi ama il genere thriller/psicologico. Tratto dall’omonimo romanzo di Lionel Shriver e diretto da Lynne Ramsay, questo film racconta la storia di una madre (Tilda Swinton) che si trova ad interfacciarsi prima con la doppia personalità del figlio Kevin (Ezra Miller), poi con le terribili atrocità di cui questi si macchia le mani…
Questo film è disponibile online solo a noleggio, e questo potrebbe scoraggiare i più. Ma vi assicuriamo che se è stato inserito all’interno di questa lista è perché ne vale la pena! E anche che i titoli successivi saranno tutti di più facile reperibilità.
2. Il potere del cane (2021) su Netflix
Film candidato alla vittoria di dodici statuette alla cerimonia degli Oscar del 2022. Ma che alla fine ne ha portata a casa solo una. Quella più importante al fine di questo articolo: alla regia! Alla immensa Jane Campion. Vi dicono niente i titoli Lezioni di Piano (1993) o Ritratto di Signora (1996)? Tutti suoi. Ma torniamo a noi. Il potere del cane è un film drammatico tratto dall’omonimo romanzo del 1967 di Thomas Savage. Racconta della storia di un ranchero, Phil Burbank (un magistrale Benedict Cumberbatch), e del rapporto travagliato tra lui e la moglie di suo fratello, Rose (Kirsten Dunst).
Ambientata agli inizi del ‘900, per anni ad Hollywood si è cercato di portare questa storia sul grande schermo. Storia che nasconde un significato molto più profondo di quello che si pensi. Il titolo prende infatti spunto da una particolare frase all’interno del romanzo: ”Deliver me from the sword, my precious life from the power of the dogs”. Che tradotta in modo letterale in italiano diventa “Liberami dalla spada, la mia preziosa vita dal potere dei cani”. La figura del cane è solo un’allegoria quindi, per descrivere gli impulsi peggiori dell’essere umano. «Così come si presenta il titolo, è una specie di avvertimento – spiegò la stessa Campion – Il potere del cane sono tutti quegli impulsi profondi e incontrollabili che possono salire in superficie e distruggerci» (in riferimento alla figura del protagonista ndr.).
3. Le ragazze di Wall Street – Business Is Business (2019) su Sky Cinema/NOW
Film scritto e diretto da Lorene Scafania, basato sull’articolo del New York Magazine del 2015 “The Hustlers at Scores”. Di Jessica Pressler. Ricordate questo nome? Ebbene sì, è la stessa giornalista che pubblicò l’articolo su Anna Sorokin – a cui è ispirata la serie Netflix Inventing Anna (2022), in parte diretta dalla regista Nzingha Stewart ndr.
Ma torniamo a noi. Il film vanta un cast molto pop e commerciale – per fare un paio di nomi citiamo giusto JLo e Cardi B – e racconta la storia vera di un gruppo di stripper che, negli anni a cavallo del crollo della Borsa di Wall Street del 2008, raggirano e drogano potenziali clienti al fine di truffare i Big del mercato finanziario della Grande Mela. Per molto tempo il piano ha funzionato alla perfezione, ma se siamo qui a parlarne vuol dire che a un certo punto qualcosa è andato storto. E guardando il film potete scoprire cosa!
4. Eternals (2021) su Disney +
Sarebbe facile parlare dii Wonder Woman (2017), il film campione d’incassi di Patty Jenkins con protagonista Gal Gadot nei panni dell’eroina della DC Comics. E invece no! Il Cinecomics che vogliamo consigliavi è Eternals, di Chloé Zhao. Un film che per diverse ragioni (più politiche che tecniche) non è stato accolto con particolare favore dalla critica ma che personalmente credo sia uno dei migliori prodotti Marvel degli ultimi tempi. E uno dei motivi è proprio la regia. Chloé Zhao – protagonista della nostra copertina e vincitrice del premio Oscar per Nomadland nel 2021, alla miglior regia e miglior film ndr. – si conferma sempre in grado di trasportare lo spettatore all’interno della storia. Di centrare in pieno l’anima dei suoi personaggi e valorizzare l’opera magistrale degli attori con cui si ritrova a lavorare. In questo caso la lista è lunghissima: Angelina Jolie, Gemma Chan, Richard Madden, Salma Hayek, Harry Styles, Kit Harington. E potrei continuare.
Insomma, il consiglio è quello di dare una chance a questo film che non ha bisogno di una grande cultura nei cinecomics per essere capito e apprezzato. È la prima volta che l’MCU porta gli Eterni in sala: dall’universo sul pianeta Terra. E non dimenticate che i Cinecomics nascondono (quasi) sempre scene post credit alla fine del film!
5. Romantiche (2023) dal 31 Luglio su Prime Video e Sky Cinema/NOW
Per concludere la nostra breve lista, un progetto tutto romano! Un one woman show che vede regista e attrice protagonista Pilar Fogliati al suo debutto dietro la cinepresa. Lei bellissima, bravissima e davvero divertente. In questo film interpreta e dirige le storie di quattro giovani donne di diverso ceto sociale. Quattro diversi punti di vista per raccontare – con la leggerezza che contraddistingue la Fogliati – cosa voglia dire oggi essere una giovane donna che cerca un suo posto nel mondo.
Un film che richiama quello che negli anni Ottanta era diventato un vero e proprio genere a sé, ovvero il film comico che presenta una galleria di ritratti e del quale il maestro indiscusso (in quel momento storico) era Carlo Verdone. Ma la Fogliati, a nostro umile parere, dà quel tocco d’eleganza femminile in più. Una velo sottile che lascia intravedere non solo l’anima, ma il dolore che provano i suoi personaggi. E lo fa nel modo in cui è da sempre più efficace mandare un messaggio: facendo ridere.