Dicotomie firmate Craig Green

da | STYLE

All’appello delle collezioni uomo mancava la moda, o meglio, l’arte di Craig Green: il designer britannico che sfida le strutture di senso.

Il doppio come punto di partenza

Craig Green celebra il suo decimo anniversario e per farlo crea una collezione two in one che fonde l’autunno 2023 con la primavera 2024. Green sfida il sistema di sensi di cui è composta la moda in un’opera di totale coesione delle parti. Tutto è doppio, tutto é un riflesso. Ogni abito è specchio di un’altro nella convinzione che nulla esista per il fine stesso di essere, ogni cosa trova la sua ragion di vita nel suo opposto, nel suo complementare. Gli opposti si attraggono e, a casa Green, si completano anche: è per questo che ogni modello è presentato con il suo speculare. Al fianco di capi neutri e monocromatici spiccano tinte forti e fantasie dirompenti. La spinta irriverente del colore contrasta con la pacatezza e la compostezza di un’acromia quasi monastica.

Nella collezione commuove un dolce ricordo del padre tappezziere che ha insegnato allo stilista l’arte del cucito. L’amore per il padre rivive nei ricami degli abiti che ricordano le tappezzerie. Anche questo dolce rimando é figlio dell’estetica dicotomica firmata Green attraverso contrasti di colori che animano le fantasie.

Un’estetica no sense

La collezione di Craig Green corrompe il senso del vestire. Gli abiti sfidano la logica allontanandosi dal loro senso stesso di esistere per elevarsi ad opere d’arte. Le forme non rispondono alle esigenze dei primordi dell’abito, bensì a pure velleità comunicative. Una comunicazione che sfida, anch’essa, il senso stesso di comunicare: non c’è messaggio, non c’è storia. Tutto promuove un’estetica no sense che risulta, oggi, forse quanto di piú pieno di significato possa esistere. Nulla ha un effettivo senso, tutto é casuale. L’estetica di Craig Green è come un cataclisma per il mondo della moda: una devastazione delle strutture di senso di cui il fashion system si fa carico. Casa Green distrugge tutto ciò che c’é stato prima per livellare la strada a chi verrá e spianarla da costrizioni, regole e imposizioni. Green promuove una moda libera in pieno spirito britannico, una moda che vuole raccontare un mondo in evoluzione dove etichette e distinzione perdono di senso. Attraverso una collezione, all’apparenza senza significato, Craig Green descrive la realtà di un mondo in cui quello che c’era prima sta svanendo. Convinzioni e certezze Drin cui l’umanitá si era rifugiata, oggi, perdono valore in favore di un mondo che sta riscrivendo la sua storia. Storia che la moda tenta di raccontare ormai da tempo anche se, non sempre, la società ne capta il messaggio.

Craig Green ha gettato le basi per un new fashion word che noi siamo pronti a raccontare e voi, rimarrete ancorati alle leggi del sistema moda o vi farete trasportare dalla travolgente marea dell’innovazione?

foto: Vogue.com