Casa Libertine

Torna a New York, in gran rispolvero, Johnson Hartig convinto da Thom Browne che sia la grande mela il posto giusto in cui far sfilare Libertine.

Si comincia dal bello

Tutto comincia in Marocco, in un negozio di antiquariato, dove Harting rispolvera una collana di vecchi libi di tessuto degli anni ’30 e ’40 del ‘900. Da questa scoperta comincia il viaggio di Libertine in giro per il mondo alla scoperta di suggestioni e bellezza. Nella collezione è messo insieme tutto ciò che al designer semplicemente piace, come se dovesse arredare casa sua!

Su silhouette eleganti e raffinate compaiono a milioni decori di ogni genere e forma. Una controllata stravaganza radical chic frutto di una evidente ricerca meticolosa del bello. Trovare la bellezza in quanto è più singolare, in ciò che stupisce. E, cosa ci incanta se non ciò che è più lontano da noi nel tempo e nello spazio? Nella collezione convivono suggestioni che arrivano da mondi e tempi lontani. Senza un vero legame, se non quello che più piace al designer. E così al fianco di rigorosi twin set in tweed blu e rosso sfilano divertenti modelli di mix and match di fantasie di ogni genere.

Stampe e dolci ricordi

Sono le stampe a farla da padrone nella collezione di Libertine. Dalle più classiche righe e pois ai più stravaganti motivi creati con mattonelle variopinte provenienti, forse, da qualche Riad marocchino. Maxi cuori, pizzi, merletti fiore e frange si avvicendano tra loro lasciando senza fiato lo spettatore, quasi confuso dalla quantità di stimoli e stordito dalla bellezza di un caos riequilibrato da forme proporzionate e rassicuranti.

La passerella sembra portare con se, per certi versi, il dolce ricordo di un vecchio salotto della nonna. Ineccepibili ricami a fiori, eleganti trench coat e stravaganti cappelli fanno tornare alla mente il ricordo dolce e gentile di un mondo che sta svanendo. E come dimenticare il motivo Chelsea Plate che richiama le vetrinette in cui le signore di un tempo custodivano gelosamente i servizi del corredo del matrimonio.

Non saprei dirvi con certezza a cosa abbia pensato Harting mentre creava questa collezione. La bellezza di questa SS24, però, è proprio la libertà di interpretazione che suscita in ognuno di noi qualcosa di diverso. Il punto di partenza è però chiaro: il bello inteso nella sua concezione più coinvolgente ed inclusiva possibile.