Dopo l’apparizione in total red a Venezia la stupenda Mariaclara Boscono torna alla ribalta. Roberto Cavalli, infatti, non perde l’occasione di averla come volto della nuova campagna per il lancio della Roar Bag.
Chi meglio della Boscono può essere il volto di Roberto Cavalli? Un brand dal fascino senza tempo che mantiene un’aurea di sacralità nonostante il passare degli anni. L’etereo viso candido e bianco di Maria Carla Boscono è la tela su cui Fausto Puglisi dipinge la donna Cavalli. Avvolta il leggeri tessuti stampa animalier la Boscono diventa una leggiadra guerriera dal fascino punk, ma forse c’è molto di più.

Nulla di nuovo nella campagna di Roberto Cavalli firmata dal fotografo francese Robin Galiegue. Avvolge gli scatti una nostalgica nebbia che ricorda un mondo della moda che non c’è e non ci sarà mai più. Il fascino anni 2000 degli scatti è sottolineato da silhouette scivolate e tessuti impalpabili che accompagnano il corpo senza incatenarlo. L’eterea leggerezza dei materiali contrasta con la grinta della stampa animalier.

L’iconico mood di Roberto Cavalli risplende non solo sui capi, per l’autunno inverno il ruggito di Cavalli prende la forma di una borsa: la Roar Bag. Una mini bag in pelle nera con un manico gioiello che la rende insospettabilmente unica. Due leopardi rivestono la maniglia conferendo alla borsa una personalità ineguagliabile. La donna Cavalli si riveste della ferocia degli animali che decorano le sue vesti, acquisendo la loro forza pe andare incontro ad un mondo sempre più difficile.

Più che un semplice abito animalier
Forse ferocia non è la parola giusta per descrivere la donna Cavalli. Meglio grinta, forza perchè di cattiveria e ferocia già ne è colmo il mondo. Dopo le vicende di quest’estate e la notizia di più di 70 femminicidi in Italia nel 2023 questa campagna di Roberto Cavalli può acquisire un nuovo significato. La donna si veste di forza per affrontare un mondo che sembra regredire.
La condizione delle donne nel mondo sembra sempre essere in fase di peggioramento. Poco fa su Tik Tok spopolva il trend della “subway t-shirt”: maglie over-size che le ragazze sono costrette ad indossare sui mezzi pubblici per evitare violenze sessuali. In un mondo in cui una ragazza non può vestirsi come vuole ecco che la donna Cavalli vestita di un etereo animalier acquista un particolare significato. La ferocia sopracitata diventa uno spiccato e necessario senso di sopravvivenza in una giungla urbana.
E così l’azzardato cambio di tono appena avvenuto prende senso. Cavalli legge il mondo in cui vive e le sue iconiche stampe raccontano qualcosa di nuovo. Qualcosa di profondo, ma soprattutto di profondamento triste. Raccontano di una donna obbligata a lottare con un mondo di uomini incapace di perdere la propria superiorità in favore della giustizia.
Ecco spiegata l’aurea di malinconia di cui è vestita la campagna. Sarà quello o forse sarà semplicemente il volto della Boscono che, di base, non è famosa per i suoi sorrisi a 32 denti. A me piace pensare che sia questo il vero senso della donna Cavalli. Ma d’altro canto poco importa. Che sia o meno quello il senso primordiale della campagna è quello ciò che comunica.
