Zara x Steven Meisel: il riflesso di un’emozione

Steven Meisel, l’archeologo della fotografia di moda, prosegue il longevo percorso con Zara. Lancia una collezione in cui sono racchiuse le caratteristiche chiave del suo stile. Una linea ammaliante di abbigliamento e accessori sia da uomo che da donna.

La firma di Steven Meisel

Il nero fa da padrone. Un Jeans, una felpa, un soprabito, un parka, un tapper hat, una bandana e gli engineer boots sono i capi che Steven ha ideato per la nuova capsule. Rispecchiano il suo stile e vengono ritrovati nel suo guardaroba. Meisel vede la fotografia come qualcosa di autobiografico, come un riflesso di ciò che il fotografo sta vivendo in quel determinato momento, per questo motivo la scelta di capi che rivelano il suo modo di vestire.

Si aggiungono alla collezione un cappotto con stampa cocco anni Sessanta, un altro cappotto faux fur, una camicia di pelle con i lacci e dei pantaloni rock’n’roll lace-crotch.

Moda e musica

La moda e la musica sono sempre state, per lui, la principale fonte d’ispirazione. Negli anni Novanta ha scattato i più celebri editoriali di moda, in cui il grunge viene ripreso in una camicia di plaid e il glam in una giacca di jeans oversize luccicante con una seconda pelle di paillettes. Tra i primi lavori come illustratore di moda ritroviamo l’ispirazione ragno con cui decorava le magliette.

Muse e collaboratori

Linda Evangelista, Amber Valletta, Liya Kebede, Irina Shayk, Gigi Hadid, Kaia Gerber, Penelope Tree, Eva Herzigova, Alton Mason, Ash Stymest e Scott Barnhill sono solo alcune delle muse che permettevano di sfogare la sua creatività, posando per lui.

Fra i suoi collaboratori spiccavano lo stylist Karl Templer, la make-up artist Pat McGrath e l’hair stylist Guido Palau.

“Un po’ oltraggioso, un po’ pazzo e “perverso” — quando mi è permesso fare quello che voglio!” Sono queste le parole che Steven Meisel usa per definire il suo stile fotografico.

Meisel è uno specchio della nostra realtà. Rappresenta nelle sue immagini ciò che noi percepiamo quotidianamente, prendendo spunto dalla società che lo circonda.

Tra scatti provocatori e sensuali, l’archeologo della fotografia di moda crea la collezione che meglio lo identifica.